Activision Blizzard non è soddisfatta del servizio di streaming.
Secondo la documentazione del tribunale, Activision Blizzard ha citato in giudizio il gigante dello streaming Netflix per presunto furto di uno dei massimi dirigenti della società di giochi.
Nel 2018, il direttore finanziario di Activision, Spencer Neumann, ha lasciato l’azienda per unirsi a Netflix per lo stesso ruolo. L’editore del gioco sembra essere scontento del modo in cui il servizio di streaming ha gestito l’acquisizione.
In una causa intentata ieri (tramite Variety), gli avvocati di Activision si sono intromessi nella gestione dell’assunzione da parte di Netflix. Si legge: “Netflix ha dimostrato di preoccuparsi solo di attrarre e assumere chiunque Netflix voglia, indipendentemente dal fatto che violi la legge lungo la strada”.
Afferma inoltre che “la condotta illegale di Netflix non è pionieristica o innovativa, ma riflette solo il disprezzo di Netflix per la legge dello Stato della California”.
Netflix è stato citato in giudizio due volte prima per comportamento simile da Fox e Viacom.
A complicare ulteriormente questo aspetto è che il presunto bracconaggio è avvenuto dopo che le due società avevano negoziato una partnership più o meno nello stesso periodo. La causa recita: “A peggiorare le cose, Netflix si è impegnata nella sua condotta illecita quando Activision, con l’assistenza di Neumann, stava negoziando con Netflix una partnership commerciale per distribuire i contenuti multimediali lineari di Activision”.
Sebbene non sia mai stato dichiarato nella causa, questa cronologia corrisponderebbe ai rapporti secondo cui Activision e Netflix stavano esplorando l’idea di creare uno spettacolo di Diablo. I due hanno anche prodotto contenuti prima anche sotto forma di Skylanders Academy.
Activision è alla ricerca di un’ingiunzione permanente che impedisca a Netflix di “sollecitare i dipendenti di Activision soggetti a contratti a tempo determinato validi o indurre tali dipendenti a violare i loro contratti di lavoro a tempo determinato validi”.
Activision è anche alla ricerca di risarcimenti e danni punitivi. Soldi, in termini normali.
Questa non è la prima volta che l’editore del gioco ha litigato per il bracconaggio percepito. Jason West e Vince Zampella, ex capi di Infinity Ward, hanno lasciato la compagnia e hanno fondato Respawn Entertainment con un accordo di distribuzione con EA. Activision ha citato in giudizio, ma alla fine è stato risolto in via extragiudiziale.